Per terminare in bellezza il nostro ultimo week-end fuori porta dopo l’escursione al Monte Baldo, abbiamo portato i bambini al Parco delle Cascate di Molina; un insieme di sentieri e itinerari che offronto uno spettacolo della natura. E’ una zona ricca di acqua grazie alle numerose sorgenti in zona che danno origine alle cascate vista la presenza di rocce che si sono staccate dalle montagne vicine; inutile dirvi che lo spettacolo che si presenta è sorprendente perché non si tratta di un’unica cascata ma di un percorso ricco di cascate di diverse forme e dimensioni. Pronti per venire con noi in questo splendido cammino?

Una volta entrati e guardata la mappa si può scegliere uno dei 3 percorsi: il più facile è il verde lungo circa 1,2 chilometri e dura circa 1/2 di cammino ed è quindi accessibile a tutti; c’è poi il rosso che dura circa 1 ora ed è lungo circa 2,3 chilometri mentre il nero è il più impegnativo, dura circa 2 ore ed è lungo 3,6 chilometri. Tutti iniziano insieme e solo in alcuni punti ci sono le diramazioni quindi abbiamo iniziato il cammino e abbiamo deciso che decideremo quale fare lungo il tragitto.
La prima sosta è stata alla Grotta Preistorica dove i bambini hanno potuto vedere come si viveva una volta, proprio come nel cartone animato dei Croods che a loro era piaciuto molto e con il quale hanno fatto subito un riferimento. All’interno c’erano i segni di un fuoco, paglie di fieno e coperte che vengono utilizzate durante le “notti preistoriche” quando cioè vengono organizzati degli eventi per bambini all’interno del parco.
Proseguendo il nostro cammino immersi nella natura siamo poi arrivati alla prima cascata, Cascata dell’Orso dove i bambini sono rimasti a bocca aperta sia per la bellezza della cascata sia perché non se l’aspettavano perché ci si è presentata all’improvviso. La loro domanda è stata: “ma qui ci viveva davvero un orso? Che bel posto, peccato se ne sia andato” ed in effetti hanno proprio ragione anche perché proseguendo poi il sentiero si arriva anche al Pozzo dell’Orso che sembra proprio una vasca da bagno privata.

Prima di giungere qui però ci siamo addentrati nel bosco fino a raggiungere il Doppio Covolo, un angolo incantevole dove la roccia si è rotta a metà e al suo interno scende un ruscello d’acqua che bagna l’intera roccia rendendola levigata; ci sono molti massi sparsi in questo grande ambiente e i bambini si sono soffermati per giocare a nascondersi, per rincorrersi e scalare le rocce nonché sentire come fosse gelida l’acqua del ruscello. Proseguendo il sentiero, inizia un tratto in salita con tanto di cartello che indica la Scala delle Vertigini e devo dire che in effetti… è molto suggestiva la vista della cascata dell’Orso a strapiombo; seguendo la scala si arriva ad una serie di cascate una dopo l’altra fino ad un punto molto emozionante. Passato il Pozzo dell’Orso si passa la Cascata del Tombolo e si arriva alla Cascata del Tombolino dove c’è la Teleferica ovvero un posto a sedere dove poter “volare” sopra il ruscello che scorre sotto. Un’emozione unica che Simone non si è certo voluto perdere; dopo essersi seduto e allacciato si lasciato librare in volo e… che bellezza ma se questo vi è sembrato meraviglioso… aspettate di vedere cosa ci è capitato di fare dopo…

E’ vero che ci saremmo fermati qui per tutto il giorno ma il percorso deve proseguire e quindi, dopo una sosta per il pranzo, abbiamo ripreso il cammino che subito ci ha condotti alla Cascata del Marmittone; anche questa è possibile vederla dall’alto, sopra un ponte, e devo dire che fa sempre un certo effetto sporgersi e vedere il vuoto sotto i propri piedi. La Cascata Spolverona è stata una scoperta: la si intravede da lontano ma basta bagnarsi un pochino i piedi o camminare sui massi più grandi per poterla vedere da vicino e scoprire che proprio nel piccolo laghetto che si apre sotto la cascata, ci sia una paperella che sguazzi in queste acque cristalline e che sia li ad accogliere i visitatori. Dopo una sosta perché i bambini hanno voluto dare qualche briciola di pane alla papera, siamo arrivati al bivio: fare o non fare il percorso nero? I bambini si son sentiti di farlo e quindi… via verso un sentiero MOLTO in salita e abbastanza lungo che porta ad un punto panoramica dove si gode di una vista sull’interno parco dall’alto e da qui ci si accorge di quanto si è immersi nella natura. Proprio facendo questo percorso nero, si ha la possibilità di arrivare a vedere il Pozzo Tondo e la Grotta delle Tette More ovvero un buco nel muro dove si possono intravedere molte protuberanze che scendono dalla montagna ed ecco spiegato il perché del nome della grotta che tanto incuriosiva i bambini.
Continuando il percorso nero, ci si ricongiunge agli altri 2 percorsi (verde e rosso) e da qui fino all’uscita rimarranno uniti; si passa davanti ad un muro chiamato Croci Misteriose sulla Roccia dove si vedono incise all’interno della montagna delle croci. Dopo aver passato il ponte che ci fa vedere la Cascata Spolverina dall’alto si arriva nel punto più emozionante o per lo meno, a detta dei bambini è stata una vera scoperta: la Cascata Nera. La bellezza non è stata solo per la vista della cascata ma… per l’altalena posta al suo interno che consente di spingersi proprio fino quasi a toccare la cascata.

Avrei voluto provare anch’io ma visti tutti i bambini in coda che aspettavano a bocca aperta il loro turno… ho preferito desistere ma sentendo le parole di Simone, penso sia stata un’emozione unica e son proprio contenta che l’abbiamo voluta provare.
Ormai siamo verso la fine, ci attende solo la Cascata Verde e il Sito Archeologico con la Grotta della Sacchetta ma trovandosi in un grande spiazzo con un bel ruscello che scorre, un ultima sosta per mangiarci un gelato fresco ci sta. I bambini hanno avuto modo di sgranchirsi le gambe rincorrendosi e noi ci siamo un attimo ripresi dalla faticata; inutile dirvi che le impressioni su questa gita sono state più che positive: la bellezza della natura è unica, le cascate sono state una meraviglia e le emozioni provate… irripetibili!

Il Parco è aperto nel mese di marzo e ottobre dalle 10 alle 18; da aprile a fine settembre dalle 9 alle 19,30; mentre rimane chiuso da novembre a fine febbraio. Il costo del biglietto intero è 5 euro (> di 12 anni), il ridotto è 3 euro (6-11 anni) mentre sotto i 6 anni è gratuito. La scelta del percorso è libera quindi è adatto a tutte le famiglie ma per chi volesse venire col passeggino lo dovrà lasciare all’ingresso perché alcuni tratti non sono agibili con il passeggino ma meglio munirsi di marsupio. Vi lascio qui sotto al cartina da visionare e se volete vederla più in grande potete scaricarla (percorsi) ma per qualsiasi altra informazione vi consiglio di consultare il sito internet.

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Categories : gite, Idee week end, Veneto

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