Numerosi studi scientifici dimostrano il valore delle cellule staminali per il trattamento di numerose patologie. Oggi si può scegliere tra la donazione del cordone ombelicale o la sua conservazione. Di conseguenza la scelta cade tra sistema pubblico o privato. Vediamo però meglio cosa comporta una scelta piuttosto che l’altra. Nel sangue del cordone di ogni bambino sono contenute le cellule staminali e il loro prelievo è indolore e sicuro sia per il bambino che per la madre.

A cura di: Ufficio Stampa Sorgente

Decidendo di donarlo ci si affida al sistema sanitario pubblico e in questo modo viene conservato in strutture pubbliche appositamente create e se ne perde la proprietà. Infatti, il campione potrà essere utilizzato, nel caso in cui sia riscontrata compatibilità, per trapianti allogenici, oppure ad uso autologo solo se vi siano rischi di patologie “geneticamente determinate” per il nascituro (disposizione del Ministero della Salute)1. Il 10% delle strutture mondiali è presente sul territorio italiano ma comunque per il Centro Nazionale Sangue è ancora molto limitato il numero di campioni raccolti e conservati.
Questi i numeri: nel 2011, sono state prelevate 22.166 unità di sangue cordonale ma solo 3.142 sono state poi effettivamente conservate2, mentre il numero di nascite è pari a circa 550mila3. Basta poco per rendersi conto che la donazione non è ancora un servizio garantito, ma che al contrario gran parte dei cordoni vengono gettati tra i rifiuti organici.
C’è un’altra via possibile se non si vuole rimanere nel sistema pubblico e cioè quella della conservazione privata. Esistono infatti biobanche nelle quali i campioni prelevati vengono crioconservati e rimangono di completa proprietà della famiglia, che può usufruirne immediatamente in caso di necessità nel corso degli anni. Il Decreto Ministeriale del 18 Novembre 2009 stabilisce però che la conservazione privata possa essere effettuata solamente in strutture con sedi in territorio estero. Scegliendo la conservazione privata, le cellule staminali possono essere utilizzate sia per trapianti autologhi, (cellule infuse nello stesso individuo che le ha generate), oppure allogenici intra-familiari (trattamento su un membro della famiglia del donatore). In questo caso più stretta è la parentela, maggiore sarà la compatibilità fino ad arrivare a 50% con i genitori e al 25% con fratelli e sorelle. La qualità del servizio delle banche private non è inferiore a quelle pubbliche, ma continua a dare luogo a diversi casi dagli esiti positivi, come ad esempio una bambina affetta da leucemia linfoblastica acuta, che grazie a un trapianto autologo all’età di soli tre anni, oggi ha nove anni e vive una vita sana3; oppure Jan affetto da anemia aplastica che ora ha un’infanzia serena, grazie alle cellule sane del fratellino4.
Lasciando da parte competizioni e rivalità tra queste due realtà, basterebbe collaborare per combattere lo spreco di una risorsa tanto preziosa con un valore unico per il futuro delle nostre famiglie.

Per ulteriori informazioni: www.sorgente.com

Note:
1. Decreto Ministeriale 18 novembre 2009 “Disposizioni in materia di conservazione di cellule staminali da sangue del cordone ombelicale per uso autologo-dedicato”.
2. Report 2011 riportato dal CNS.
3. Dati Istat.
4. Clicca qui per scaricare il documento.
5. Clicca qui per scaricare il documento.

Numerosi studi scientifici dimostrano il valore delle cellule staminali per il trattamento di numerose patologie. Oggi si può scegliere tra la donazione del cordone ombelicale o la sua conservazione. Di conseguenza la scelta cade tra sistema pubblico o privato. Vediamo però meglio cosa comporta una scelta piuttosto che l’altra. Nel sangue del cordone di ogni bambino sono contenute le cellule staminali e il loro prelievo è indolore e sicuro sia per il bambino che per la madre.

Decidendo di donarlo ci si affida al sistema sanitario pubblico e in questo modo viene conservato in strutture pubbliche appositamente create e se ne perde la proprietà. Infatti, il campione potrà essere utilizzato, nel caso in cui sia riscontrata compatibilità, per trapianti allogenici, oppure ad uso autologo solo se vi siano rischi di patologie “geneticamente determinate” per il nascituro (disposizione del Ministero della Salute)1. Il 10% delle strutture mondiali è presente sul territorio italiano ma comunque per il Centro Nazionale Sangue è ancora molto limitato il numero di campioni raccolti e conservati.

Questi i numeri: nel 2011, sono state prelevate 22.166 unità di sangue cordonale ma solo 3.142 sono state poi effettivamente conservate2, mentre il numero di nascite è pari a circa 550mila3. Basta poco per rendersi conto che la donazione non è ancora un servizio garantito, ma che al contrario gran parte dei cordoni vengono gettati tra i rifiuti organici.

C’è un’altra via possibile se non si vuole rimanere nel sistema pubblico e cioè quella della conservazione privata. Esistono infatti biobanche nelle quali i campioni prelevati vengono crioconservati e rimangono di completa proprietà della famiglia, che può usufruirne immediatamente in caso di necessità nel corso degli anni. Il Decreto Ministeriale del 18 Novembre 2009 stabilisce però che la conservazione privata possa essere effettuata solamente in strutture con sedi in territorio estero. Scegliendo la conservazione privata, le cellule staminali possono essere utilizzate sia per trapianti autologhi, (cellule infuse nello stesso individuo che le ha generate), oppure allogenici intra-familiari (trattamento su un membro della famiglia del donatore). In questo caso più stretta è la parentela, maggiore sarà la compatibilità fino ad arrivare a 50% con i genitori e al 25% con fratelli e sorelle. La qualità del servizio delle banche private non è inferiore a quelle pubbliche, ma continua a dare luogo a diversi casi dagli esiti positivi, come ad esempio una bambina affetta da leucemia linfoblastica acuta, che grazie a un trapianto autologo all’età di soli tre anni, oggi ha nove anni e vive una vita sana3; oppure Jan affetto da anemia aplastica che ora ha un’infanzia serena, grazie alle cellule sane del fratellino4.

Lasciando da parte competizioni e rivalità tra queste due realtà, basterebbe collaborare per combattere lo spreco di una risorsa tanto preziosa con un valore unico per il futuro delle nostre famiglie.

Per ulteriori informazioni: www.sorgente.com

Note:

1. Decreto Ministeriale 18 novembre 2009 “Disposizioni in materia di conservazione di cellule staminali da sangue del cordone ombelicale per uso autologo-dedicato”.

2. Report 2011 riportato dal CNS.

3. Dati Istat.

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