Archive for settembre 27th, 2010

Partiamo dal presupposto che Simone adora le rime, da quando ne ha imparato alcune l’anno scorso all’asilo, a volte si mette sul divano con il papà, detta una parola, cercano insieme di trovare una rima; devo dire che è persino più bravo di me, a volte non mi vengono proprio! Così ho pensato di riadattare una poesia che ho trovato nel web (scusate ma non ricordo dove) che era dedicata alla mamma ma nel nostro caso, la faremo per la nonna; appena gliel’ho letta ho visto le sue labbra esplodere un sorriso:

Nonna, per la tua festa
ho preparato un fiore di cartapesta;
ma voglio offrirti anche un altro fiore,
quello che nasce dal mio cuore
Ti dirò in più una mia poesia:
“TI VOGLIO BENE, NONNINA MIA!”

A questo punto non mi rimane che… creare il biglietto, mica gliela leggeremo e basta, alle nonne piace avere un ricordo che possano guardare in ogni momento della loro giornata quindi: al lavoro!

Materiale: cartoncini colorati, forbici e pennarello.
Procedimento: per prima cosa stampo sui 2 cartoncini colorati che Simone ha scelto (rosso e verde) la sagoma del fiore che andremo poi a sagomare e a piegare; una volta stampata la sagoma vado a scrivere al centro la poesia con un bel pennarello nero e a caratteri belli chiari così che si possa leggere bene (anche senza occhiali!). Ora arriva la parte un pò più difficile: la piegatura! Bisogna piegare i petali a due a due verso l’interno, seguendo la linea tratteggiata dell’esagono e poi riaprirli; bisogna poi fare una piega verso l’esterno al centro di ogni petalo, dalla punta fino alla linea tratteggiata dell’esagono; basterà poi ripiegare uno sopra l’altro i petali per chiudere il fiore.
Per agevolarvi, vi lascio da scaricare la sagoma che ho utilizzato (Sagoma), BUON LAVORO!

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Che giornata fantastica trascorsa in cascina con i bimbi: indimenticabile sia per loro che per noi!
La splendida iniziativa di tenere aperte le fattorie, cascine e agriturismi dove i bambini possono riscoprire la natura, gli animali e avere la possibilità di avere un contatto diretto facendo alcune semplici attività è una cosa che sarebbe da fare ogni domenica anche se so bene che è impossibile.
Tra le numerose cascina aperte nella nostra zona (Lodi) abbiamo scelto la cascina Baronchelli in quanto Simone c’era già stato con l’asilo e ci è voluto tornare; una cascina grande ma molto semplice; all’avanguardia, con pannelli solari, sala parto per le mucche partorienti, stalla che accoglie la mucche incinte nei diversi periodi della gravidanza, piccole gabbie dove accudire i cuccioli di vitellino appena nati.
Il giro è iniziato alle 15 e hanno dato la possibilità ai bambini di vedere il momento della mungitura: dopo aver sterilizzato la stanza in cui avviene la mungitura e aver fatto entrare e posizionare le mucche, hanno fatto entrare i bambini per far veder loro come avviene la mungitura; nei volti dei bambini si vedeva la curiosità nel vedere come usciva il latte e dove andasse a finire.
Da qui siamo passati alla visita alla cascina intanto che preparavano il laboratorio didattico ovvero la preparazione del formaggio: dal latte crudo alla formaggella. E’ stata un’eperienza unica per Simone che ha visto trasformasi il latte liquido in una piccola forma di formaggio il tutto aggiungendo 1 solo ingrediente segreto: il caglio. Come si fa? Cosa serve? Semplicissimo!

Hanno fatto trovare sui tavoli 2 piatti di plastica, 1 ciotolina con dentro del latte tiepido e 1 cucchiaio; dopo che Paolo è passato nei vari tavoli per aggiungere uno spruzzo di caglio hanno fatto girare per 3 volte e velocemente un cucchiaio all’interno della ciotolina per poi coprire e aspettare la trasformazione. Ora c’è da aspettare che il caglio faccia l’effetto magico e così hanno fatto fare ai bambini un cruciverba: la soluzione dava il nome della razza delle mucche bianche e nere presenti in cascina. In effetti noi le chiamiamo mucche, ma di che razza sono? Sinceramente non saprei e quindi… via al gioco!

1) cosa diamo da mangiare le mucche
2) come si chiama il marito della mucca
3) come si chiama il cucciolo della mucca
4) come si chiama la casa delle mucche
5) con cosa cacciano l emosche le mucche
6) di che colore sono le macchie delle mucche
7) come si chiama l’ingrediente magico aggiunto per fare il formaggio
La soluzione è evidenziata in verde: FRISONA.

Altro gioco fatto con i bambini è stato quello del percorso del latte: una volta munto, dove va il latte? Come finisce nello scompartimento del supermercato? Chi lo compera? Hanno appena al muro un cartellone con una strada che collegava diversi posti dove però c’era uno spazio bianco perché i bambini dovevano rispondere correttamentela e così Paola, attaccava la figura mancante fino a completare interamente il cartellone. Il percorso del latte è questo: il latte viene munto e viene portato tramite un camion con cisterna allo stabilimento dove viene imbottigliato; viene poi portato nei supoermercati dove lo si può andare a comperare. Finito il gioco… il formaggio si era creato.

Ci hanno poi diviso in gruppi dandoci la possibilità di vedere i vitellini appena nati dando la possibilità ai bambini di farsi ciucciare il dito da loro e… troppo divertente! Poi ci hanno mostrato le mucche gravide facendo giocare i bambini con il fieno e, per chi volesse, dare il fieno alle mucche golosone!
Altra cosa divertente che hanno organizzato è stata la mungitura; certo, non sulle mucche vere! Hanno ricreato delle grosse tettarelle contenenti acqua e hanno diviso i bimbi in squadre; ogni bimbo doveva andare a mungere dentro una bottiglia per un certo tempo dopo toccava al secondo, poi al terzo e così fino in fondo per poi ricominciare la fila: E’ stato diventente provare a mungere e la gara è stata solo un simpatico gioco per i bambini. Chi voleva poi poteva fare un giro a cavallo o salire sul trattore e, ovviamente, Simone è andato ben 2 volte sul trattore. Volendo c’era anche la possibilità di fare uno spuntino: panino con salame, yogurt alla frutta o raspadura insomma, prodotti della cascina e devo dire che… la spesa non poteva mancare!

Insomma, giornata da non dimenticare e, visto il periodo, ora aspettiamo la vendemmia!

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Vi consiglio vivamente di visitare il sito della canzone ufficiale dei nonni, scoprirete un sacco di cose nuove, interessanti e molto commoventi. Ad esempio, non sapevo nemmeno che esistesse una vera e propria canzone a loro dedicata; è stata scritta da Igor Nogarotto e Gregorio Michienzi (i 2 Così). E’ una canzone bellissima, si  intitola “Ninna Nonna” ed è stato creato un progetto di solidarietà dove i proventi della vendita del CD verranno poi devoluti all’Auser Filo d’Argento, la più importante Onlus italiana che si occupa degli anziani. Leggete il testo e se volete lo potete anche scaricare (NinnaNonna).

Strofa
Mentre ti rimbocco le coperte
ripensiamo insieme a quante volte
le hai rimboccate tu a me…
Quando mi accompagni sulla giostra
mentre mi prepari la minestra
domani c’è scuola a letto presto…

Ritornello
NINNA NONNA, NINNA NA
COSI’ BELLA ALLA TUA ETA’
COSI FIERA E FORTE CHE
DAI GIOIA DI VIVERE

Strofa
Mentre guardi la televisione
ti addormenti lì sopra il divano
come capitava a me bambino…
E mi preparavi la merenda
quanto più mangiavo tanto più eri contenta
poi mi raccontavi della guerra…

Ritornello
NINNA NONNA, NINNA NA
SCUSA SE TI HO TRASCURATA
SI CAPISCE SOLO POI
QUANTO UN NONNO E’ PREZIOSO

Special
E quando io mi sto innamorando
e quando io non ci riesco e piango
e in questo istante in cui mi sento spento,
sei qui con me…

Ritornello
NINNA NONNA, NINNA NA
QUANTE COSE HO IMPARATO
ANCHE SENZA LE PAROLE
IL TUO SGUARDO SA INSEGNARE
NINNA NONNA NINNA O
QUESTA NONNA A CHI LA DO
SI CAPISCE SOLO POI
QUANTO UN NONNO E’ PREZIOSO
QUANTO UN NONNO E’ PREZIOSO
QUANTO UN NONNO E’…

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