Archive for giugno 17th, 2010

Ecco qui un altro bellissimo strumento creato dai bimbi dell’asilo di mio figlio sempre per il laboratorio musicale del quale vi ho già proposto le MARACAS; oggi voglio mostrarvi le CHITARRE: carinissime, colorate e di grande effetto. Anche per questo strumento sono stati usati solo ed esclusivamente materiali di riciclo e a quanto pare i bambini si sono divertiti un mondo, provateci anche voi!

Materiale: scatole vuote di varie misure, rotoli di carta igienica o scottex, elastici, carta crespa, tempere, colla e forbici.
Procedimento: non ci vorrà molto nel crearle se non per ricoprirle. Prendiamo le scatole che ci serviranno come base delle nostre chitarre e su un lato, creiamo un buco della stessa grandezza del tubo che andremo ad incastrare e che servirà come manico. Sempre sulla scatola, andiamo a creare con le forbici un buco abbastanza grande sulla “pancia” proprio per dare l’idea di una vera chitarra; lì sopra infatti andranno poi incollati gli elastici che prima avremo aperto perché andranno incollati stesi, proprio come se fossero delle corde. Ora manca il tocco finale ovvero il colore: basterà ricoprire l’intera scatola con carta crespa colorata e poi, a piacere, la si potrà arricchire di sfumature utilizzando le tempere. Risultato: OTTIMO, che ne dite?

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Visto che belle giornate che stanno arrivando? Le scuole e gli asili ormai stanno finendo che fare con i bambini a casa? Certo visto il bel tempo un bel tuffo in piscina non è niente male ma ci si annoia ad andarci tutti i giorni; mandarli al centro estivo? Sì certo, ma non per tutto il mese altrimenti lo stipendio del mese di luglio lo sprechiamo solo per mandarlo a giocare. Perché non fare una bella gita in cascina tutti insieme? Vorrei proporvi quest’iniziativa che l’azienda agricola Baronchelli in provincia di Lodi mette a disposizione per tutte le famiglie: trascorrere un’intera giornata in mezzo alla natura, per avvcinarsi e conoscere meglio la vita dei campi, i suoi ritmi e i suoi colori; per vedere da vicino le mucche al pascolo, per accarezzare i vitellini appena nati, per vedere come si tagliano i campi coltivati. La cascina è piena di stradine da praticare anche in biciletta noleggiandole all’entrata oppure per passeggiare in tutta tranquillità e serenità nel silenzio della campagna e poi i bimbi possono anche mettersi a giocare in uno spazio a loro dedicato giocando facendosi trascinare da una carrucola.
La cascina è bellissima, da poco ristrutturata interamente con un mulino ad acqua d’epoca; i fratelli Baronchelli portano avanti ormai una tradizione di famiglia che va avanti da 4 generazioni e nei loro campi praticano la coltura a rotazione che permette di non impoverire i terreni in quanto le colture vengono alternate; oltre ai campi l’altra attività svolta è l’allevamento: stalla modernissima con impianto fotovoltaico, una piccola stalla per adagiare le mucche partorienti e sistema di monitoraggio al computer per ogni singola mucca così da verificarne la nutrizione giornalmente. Da qui non poteva quindi che nascere un latte davvero squisito tant’è che dal 2000 hanno anche iniziato ad imbottigliarlo e venderlo nel territorio Lodigiano e andando così bene i fratelli Baronchelli hanno anche avviato un sistema di “spesa sotto casa” ovvero la vendita dei loro prodotti tramite distributori automatici.
Ho conosciuto questa azienda tramite una gita scolastica dell’asilo di Simone che è tornato entusiasto da quello che ha visto e portando a casa anche 1 bottiglia di latte appena munto. La cascina infatti è anche fattoria didattica per le scuole: i bambini vedono la mungitura del latte, l’imbottigliamento e hanno persino il momento della degustazione dove assaporano prodotti tipici del territorio.
Insomma, se avete voglia di rilassarvi a contatto con la natura: questo è il posto giusto!

Baronchelli società agricola
Cascina Ca’ dell’Acqua
Borgo San Giovanni (Lodi)
info@lattecrudobaronchelli.it
http://www.aziendaagricolabaronchelli.com/

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Purtroppo la fase dell’uscita dei dentini a volte può essere un problema, dipende da bambino a bambino e anche dal tipo di dente che sta per nascere. Nel mio caso non ho mai avuto problemi per Simone se non un pochino di febbre (circa 37.8°) per 2-3 ore e allora capivo che stava per sbucare un dentino mentre il povero Lorenzo… bava, urla, beve continuamente, si mette di tutto e di più in bocca insomma, un vero e proprio fastidio e non vi dico con le 2 “palettone” davanti… AIUTO! Quando è toccato a Simone, ai tempi avevo letto un articolo relativo alla collana d’ambra che alleviava il dolore e così l’avevo comperata: non so dirvi se Simone sarebbe comunque stato un bambino non soggetto a soffrire l’uscita dei denti però sta di fatto che l’ha sempre portata dall’anno in poi e come vi ho detto non ha mai avuto niente e così voglio provare anche con Lorenzo anche se… bhe è un tipo un po’ da tenere d’occhio; volevo aspettare ancora un po’ prima di provare perché non vorrei che se la strapasse ma… mi devo ricredere perché è da stamattina che ce l’ha e nemmeno si è accorto speriamo quindi faccia il suo effetto calmante. Visto che comunque non mi fido molto del mio birbante e dato che il suo effetto l’ambra lo fa anche se “vicino” al bambino, di notte penso proprio che gliela toglierò e la metterò sotto il cuscino.
Non è un medicinale, è solo un vecchio rimedio della nonna quindi c’è chi ci crede e chi no; basta fargliela indossare al collo, sotto o sopra i vestiti l’importante che è che sia fatta di piccole pietruzze d’ambra. Questa pietra è da sempre associata alla luce del sole in quanto il suo calore e ha la virtù di rinforzare il sistema immunitario e di ridurre le infiammazioni ecco perché la si propone come miglior rimedio per la dentizione; non essendo un medicinale, è meno intrusiva e aiuta ad alleviare il dolore e alcuni altri effetti della dentizione, come la mancanza di appetito (guarda caso Lorenzo è 4 giorni che non mangia e prima si divorava anche le gambe del tavolo!), i disturbi intestinali (pure questa: 4 giorni con dissenteria acuta), il mal d’orecchie (per fortuna no), la febbre (ebbene sì, poca ma in 2 giorni diversi quindi dovuta ad un malessere saltuario) e i raffreddori (poteva mancare? No di certo.).
Se vogliamo guardare anche il lato estetico… è molto carina e anche su un maschietto, sta molto bene: fine e reffinato! E’ lunga circa 33 centimetri perché non deve essere stretta ma un pochino larghina sul collo; ha una chiusura a vite e le pietre sono infilate a nodini senza preoccupazioni che si possano staccare anche se, ovviamente, non è adatta ad essere messa in bocca; io l’ho comperata su internet da Tabata a 17 euro.

Volevo condividere con tutte voi che state per divetare “mamma” questa bellissima canzoncina che ho imparato mentre facevo il corso di acquaticità; la splendida ragazza che ci seguiva ci ha insegnato questa breve canzoncina da canticchiare al nostro cucciolo ancora dentro di noi che piano piano lo cullavamo nella nostra pancia mentre facevamo lezione in acqua: semplice ma piena di tanto amore.

A è un anatroccolo che non sa volare
B è una banana ancora da sbucciare
C è una chitarra suonata con amore
D è un desiderio che nasce in fondo al cuore

E è un’emozione per un bel regalo
F è una farfalla che vola sopra un fiore
G è un gelato sapore di vaniglia
H non lo so, non so a chi assomiglia

I è un isolotto sperduto in mezzo al mare
L è un libro ancora da sfogliare
M è il momento in cui mi sei vicino
N mi ricorda il naso di un bambino

O è l’orsacchiotto per giocare insieme
P è la pianta che cresce dopo il seme
Q è il quadrifoglio trovato per la via
R è la rosa più bella che ci sia

S è il sogno che ti piace fare
T è il tesoro che ognuno vuol trovare
U è l’ulivo colore dell’argento
V che cos’è, cos’è se non il vento

Ultima fra tante ne rimane una
E di tutte quante è la più importante
Z come zucchero per il bimbo mio
Zucchero è l’Amore che ci voglio io.

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Lo sapevo che qui nei Lidi Ferraresi le zanzare erano degli avvoltoi ma che al povero Lorenzo creassero tali “bubboni” sulla pelle… mamma mia che grossi che sono, che fare? L’ho portato da un pediatra perché mi sembrava addirittura una malattia infettiva invece erano solo punture di zanzare o comunque di moscerini visto che anche di questi ce n’è una quantità industriale e nemmeno si vedono; così il pediatra mi ha dato una pomata che contiene gentamicina e betametasone da spalmargli sulle punture e devo dire che nel giro di 2 giorni si sono sfiammate e si sono ridotte di volume visto che ogni “bubbone”, aveva una circonferenza di almeno 1 centimetro. Basta applicare una piccola quantità sulla parte per almeno 2-3 volte al giorno; l’unica controindicazione è di non esporre la parte dove si è sparsa la pomata al sole ma per il resto ve la consiglio.

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